Il giorno che hai già vissuto riappare ora davanti trasfigurato in chiaro, le parole che hai pronunciato divenute eco murali deambulano arrese su macerie e vegetazione, entra lo sguardo che si fa riverbero solenne, l’acqua morta supplisce all’affresco colando verde a terra mentre dall’alto il cielo pare infliggere il suo ordine categorico: Ruach haQodesh. Fotografia netta di un equilibrio precario, scatto di una still life costruito sul peso della caduta, sulla verticalità ascendente oltre limite, su ipotesi di resistenza trafitte, sul tempo che ricatta la pietra. L’architettura rimasta è come dipinta di domande e risposte, quesiti e sentenze disposte in ordito velato, sistemate secondo un codice iniziatico; la sacralità per aria, sospesa, diventa respiro bloccato, in alto un cedimento strutturale che assomiglia ad una fuga in tromp l’oeil , alla relatività del limite, si fa occhio divino. Guardare dentro e guardare fuori, con reciprocità – “La Caduta dei Giganti”- mentre nella nicchia l’ombra umida di una devozione dissolta recita a memoria ciò che fu. Ma è tutto a posto: oltre il tetto si vede il cielo e dalle finestre “il dietro le quinte”, teatrale retroscena di studiate doppiezze. Perchè questo dittico di Luana Rigolli, costruzione nella costruzione – foto di un edificio religioso dal tetto crollato allestito dentro ad un edificio religioso dal tetto crollato e ricostruito, assume le caratteristiche di una mise en abyme fortemente suggestiva. L’iterazione raffinata fra l’opera - nella sua divisione a metà così significativa - e lo spazio della cappella prescelta dell’Artista diventa seducente stimolo non solo visivo. Come scatole cinesi le riflessioni si moltiplicano, i rimandi si ramificano, gli specchi si guardano incuranti delle proporzioni. Le possibilità d’incastro tra microcosmo fotografico e macrocosmo spaziale travalicano infatti la misura introducendo un dialogo segreto: tornano ad essere fertili gli altari.
Guglielmo De Vecchi
La Caduta dei Giganti - Opera partecipante alla Biennale d'Arte Imprimatvr 2014 a San Martino dall'Argine (MN).